Cronaca Gragnano – Alla scoperta del Centro di Medicina del Dolore e delle Cure Palliative

Cronaca Gragnano – Alla scoperta del Centro di Medicina del Dolore e delle Cure Palliative

Il dott. Biagio Galizia ci racconta un’eccellenza dell’ospedale gragnanese. Un paziente: «Quando esco da qui mi sento come una farfalla».

RASSEGNA STAMPA su STABIA CHANNEL.IT di Valeria Cimmino venerdì 27 dicembre 2019 – 08:21
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Un centro di eccellenza, un’incredibile risorsa sanitaria per il sud Italia, ed  in particolare per l’Asl 3 è Il Centro di Medicina del Dolore e delle Cure Palliative presso l’Ospedale di Gragnano, coordinato dal Dott. Biagio Galizia,  il quale è responsabile sia della terapia del dolore che del servizio di assistenza domiciliare per malati in gravi condizioni cliniche.

Un centro innovativo, che mira al benessere dei propri pazienti, funzionante grazie all’impegno, alla responsabilità e alla grande coscienza medica, unita alla sinergia e alla collaborazione di più figure sanitarie. Un Centro che dovrebbe essere uno dei maggiori fiori all’occhiello della nostra sanità, ma che forse è ancora poco conosciuto se non dai numerosissimi pazienti che ogni giorno ricevono preziose cure ed assistenza.

Un progetto nato circa tre anni anni fa, (in seguito all’entrata in vigore nel 2010 di una legge che garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore – legge  15 marzo 2010n. 38) grazie alla tenacia e alla volontà di chi della professione medica non è ha fatto solo un lavoro, bensì un compito ed una missione, al servizio di chi soffre e di chi ha bisogno di cure e sostegno per sopravvivere e per migliore le proprie condizioni di vita. Una struttura che si regge sull’impegno di  medici e di infermieri che hanno condiviso ed abbracciato tali principi e che insieme, ogni giorno si impegnano senza sosta, per tutti i pazienti, e contribuiscono ulteriormente alla crescita del Centro.

La strategia assistenziale, (unica nella Regione per tale organizzazione), praticata dal responsabile, sotto la guida  del Direttore del coordinamento delle cure domiciliari, Dott.ssa Galdi, consiste nella forte integrazione tra medicina territoriale, tramite i distretti, quella ospedaliera, e gli enti di solidarietà presenti sul territorio. Infatti l’organizzazione si basa su di un sinergico piano di azione, in cui i distretti segnalano i casi gravi al centro, e la struttura eroga, in 24/48 ore, l’assistenza presso il domicilio del paziente.

Lo scopo e la forza di tale strategia organizzativa è evitare ricoveri non necessari, sia per non sovraffollare le strutture ospedaliere, sia per aiutare e facilitare le cure di malati, il cui ripetuto spostamento comporterebbe ulteriori aggravamenti e fatiche, rischiando di andare ad aggravare  la salute già precaria del paziente. Dal punto di vista clinico  la cura domiciliare garantisce inoltre al degente, di essere seguito da una equipe di professionisti, restando nel proprio ambiente familiare, influendo positivamente sul fattore psicologico, un aspetto fondamentale per la serenità del malato, da non trascurare. Infine dal punto di vista sanitario si tratta di un modello virtuoso ed efficace che favorisce notevoli risparmi e costi alla sanità.

Le attività che riguardano la terapia del Dolore e delle Cure Palliative che si svolgono presso l’ospedale di Gragnano grazie al Dott. Galizia, sono varie e numerose, molte delle quali sono delle tecniche di eccellenza,  come la PENS e la radiofrequenza pulsata di gangli nervosi e faccette articolari cervico-dorso-lombari, per combattere il dolore cronico, che non risponde ai comuni trattamenti farmacologici.

Altra tecnica di grande eccellenza è l’impianto di accessi venosi centrali, attraverso un sistema  di navigazione interna, che permette di visualizzare con precisione il cammino del catetere  fino al cuore, evitando il ricorso a radiografie  ulteriori. 

Questo sistema ha consentito di attivare il  servizio domiciliare per gli ammalati allettati, che hanno difficoltà a raggiungere l’ospedale.

È proprio questa l’assoluta eccellenza e novità, trattandosi dell’unico centro dell’Asl e forse dell’intera Regione Campania, a fornire tale servizio, consentendo così di impiantare gli accessi venosi nel letto del paziente, e permettendo di continuare i trattamenti palliativi, di nutrizione e delle terapie chemioterapiche per i malati oncologici.

Per il dolore neuropatico è attivo un ambulatorio giornaliero di  SCRAMBLER  THERAPY, uno dei pochi casi in cui si applica questo trattamento in strutture pubbliche, poiché è una terapia solitamente svolta in centri privati. Si può accedere a tale cura attraverso la prescrizione del medico di medicina generale.  La   SCRAMBLER  THERAPY è una metodologia innovativa che simula l’azione di neuroni artificiali a livello del cervello, per combattere  neuropatie  post epatiche, diabetiche, nevralgie del trigemino, sintomo dell’arto fantasma, dolore neuropatico oncologico post radioterapia e chemioterapia.

Le richieste di assistenza sono tante, sia per l’unicità dei trattenenti domiciliari, sia per l’ampiezza del territorio coperto dal centro. Il lavoro viene distribuito fra i medici  del reparto di rianimazione.

Il personale infermieristico svolge ogni tre giorni a settimana il servizio di medicazione  del PICC (accessi venosi) e segue protocolli e  norme di asepsi, in collaborazione con il PICC TEAM dell’Ospedale Cardarelli, che ha azzerato i problemi  di infezioni e delle sepsi.

Presso il reparto è istituito anche un ambulatorio che accoglie in urgenza, pazienti che non controllano il loro dolore, evitando così di intasare inutilmente i Pronto Soccorso con le terapie palliative.

Inoltre, sempre attraverso l’impegnativa del medico curante, il centro si occupa anche del trattamento ambulatoriale del dolore non oncologico, ma ugualmente invalidante. Vengono in questo caso praticarti blocchi antalgici sui nervi periferici, infiltrazioni peri e intra-articolari e trattamenti farmacologici multimodali.

Le altre patologie trattate sono cefalee, lombo sciatalgie e cervicalgie, fibromialgia con dolori articolari, periartriti, neuropatie  post epatiche, diabetiche, nevralgie del trigemino, sintomo dell’arto fantasma post amputazione, dolore da lesione del midollo spinale e spasticità da lesione degenerativa e traumatica del sistema nervoso centrale.

Infine è stato attivato anche un ambulatorio di cure palliative precoci per programmare in tempo ed avviare i trattamenti sui malati in fase iniziale.

Oggi abbiamo visitato insieme al Dott. Galizia i reparti e gli ambulatori in cui vengono effettuate le cure. Abbiamo visto da vicino i macchinari e le strumentazioni grazie alle quali sono possibili le cure e abbiamo conosciuto diversi pazienti ed assistito ai loro trattamenti. Conversando con loro abbiamo tastato dal vivo la gratitudine e la soddisfazione dei degenti. Abbiamo ascoltato la testimonianza di chi ci ha raccontato di come fosse migliorata la propria qualità della vita, un elemento di assoluta importanza, considerate le numerose difficoltà e sofferenze che ogni giorno un malato è costretto ad affrontare.

Dialogando poi con alcuni dei medici ed infermieri, che fanno parte dell’equipe che si occupa della terapia del dolore e dei trattamenti domiciliari, e che ogni giorno sono in campo nella cura dei pazienti, abbiamo letto nei loro occhi l’immenso impegno, amore e profondo senso di responsabilità che mettono in ciò che fanno.

Il Dott. Biagio Galizia, accompagnandoci fra i reparti ci ha descritto passo per passo il loro lavoro, le tecniche e le modalità delle terapie e l’organizzazione del Centro.

«Noi impiantiamo il PICC, l’accesso periferico, che arriva vicino al cuore e riusciamo a veder il percorso del  catetere – spiega Galizia – in modo da evitare radiografie inutili. La cosa importante è che riusciamo ad andare a domicilio dai pazienti, quelli particolarmente gravi e allettati, che prima erano costretti a spostarsi in ospedale. Abbiamo creato una sinergia tra ospedale e territorio: il medico curante parla con il distretto, il quale segnala il caso che viene dirottato a noi, che mandiamo a casa del paziente, entro 24/48h, i professionisti. Con questo sistema c’è anche una riduzione dei costi sanitari».

Qual è il territorio coperto dal servizio?. Galizia: “il nostro SPOC riguarderebbe Gragnano, Castellammare, Pimonte, Pompei e Agerola, però siccome gli altri SPOC non offrono questi servizi, copriamo un territorio che va da Portici fino a Massa Lubrense”.

Come funziona il PIC venoso? Galizia: “C’è un ecografo, si individuano le vene, si punge, si inserisce il catetere, e attraverso l’ecografo si vede il percorso del catetere, che deve raggiunge il cuore prima, dell’atrio.”

Cosa viene iniettato attraverso il PICC? Galizia : “Con questo sistema vengono iniettati farmaci chemioterapici, sacche alimentari con lipidi, amminoacidi, vitamine.”

Ci sono rischi? Galizia: “Il problema è che possano crearsi infezioni, sepsi, trombosi. Siamo quindi riusciti a creare, per evitare tale rischio, un servizio domiciliare con frequenza settimanale, mirato a tenere pulito il catetere. Secondo un protocollo codificato, sostituiamo la medicazione e puliamo la zona. Prima i pazienti erano costretti ad impiegare quasi una intera giornata, recandosi negli ospedali, per sostituire una medicazione. I pazienti non allettati possono recarsi qui per ricevere lo stesso servizio”.

Oltre ai malati oncologici quali altri casi trattate? Galizia: “Trattiamo anche, con tre giorni di ambulatorio, il dolore non oncologico ma cronico, come cefalee, sciatalgie, fuoco di Sant’Antonio, e molti dolori che in genere vengono trattati con gli antinfiammatori senza ottenere risultati. Abbiamo macchinari per ionoforesi, magnetoterapia e scrambler”.

Durante la visita in reparto incontriamo un malato oncologico con PICC, che ha effettuato il cambio della medicazione. «Prima ero costretto a recarmi ogni settimana fino al Pascale – ci racconta un paziente – , per la sola pulizia della medicazione, con tempi di attesa estremamente lunghi.  Da quando vengo qui invece la qualità della mia vita è migliorata, mi stanco di meno e non perdo tanto tempo inutile. I medici ed il personale sono eccellenti, disponibili, gentili e professionali”.

Ci siamo poi spostanti in un’altra stanza e abbiamo incontrato una paziente affetta da “Sindrome della Torre di Pisa” che stava effettuando la Scrambler Therapy. «Questa è la Scrambler Therapy – ci spiega Galizia – , l’ha inventata un ingegnere romano, agisce sul cervello, attraverso piccole scariche elettriche che simulano i neuroni artificiali del cervello, non facendo percepire il dolore. La durata del trattamento è di quarantacinque minuti”.

«Per anni ho preso farmaci antinfiammatori senza mai trarne giovamento – racconta un paziente – , da quando invece effettuo questa terapia, la mia vita è migliorata, i dolori sono notevolmente ridotti e quando esco da qui mi sento come una farfalla».

“Moltissimi sono i servizi offerti dal centro – prosegue Galizia – A sostegno dei pazienti trattati abbiamo anche degli psicologi sia in ospedale che a domicilio. Poi c’è l’ambulatorio di cure palliative precoci, ovvero nel caso dell’ammalato in fase iniziale, viene programmato tutto ciò di cui necessita nel corso della malattia, perché avevamo notato che molti pazienti arrivavano ormai che erano in una fase terminale. Il punto fondamentale su cui però abbiamo lavorato, e che siamo forse gli unici in Regione, è l’assistenza a domicilio, è difficile immaginare una realtà del genere al sud, ma noi ci siamo riusciti. Per il servizio a domicilio ruotano tutti i medici e gli infermieri della rianimazione, perché il lavoro è tanto. Infine l’ultima novità che siamo riusciti ad ottenere dopo sette anni sono degli speciali aghi per una particolare attività che svolgiamo in seduta operatoria una volta a settimana dove facciamo le radiofrequenze pulsate, andando proprio sui gangli nervosi, sulle faccette articolari. Questa attività serve per i pazienti che hanno dolori a causa di artrosi in queste particolari aree, le faccette. Noi con l’ago agiamo sul punto interessato ed addormentiamo il nervo di Luschka, che è un nervo che origina dalla radice anteriore del midollo, e che può provocare dolori violenti. Questa è un’attività di estrema eccellenza, si tratta di una tecnica neurochirurgica e serve a sostituire un vero e proprio intervento, nei casi in cui non si può agire chirurgicamente o per rimandare l’operazione».

Il Centro di Medicina del Dolore e delle Cure Palliative presso l’Ospedale di Gragnano è una realtà estremante importante per la sanità regionale, e per la cura dei pazienti. Unico in Campania ad effettuare i trattamenti a domicilio. Un centro ed una struttura efficiente, coordinata e gestita con grandissima professionalità, che può vantare un’equipe medica di straordinaria competenza e strumentazioni all’avanguardia. Il Centro di Medicina del Dolore e delle Cure Palliative  di Gragnano è un centro sanitario, che è diventato un vero e proprio punto di riferimento per una vasta area territoriale della nostra Regione. Un centro d’eccellenza che aspetta solo il riconoscimento del marchio dei servizi offerti a domicilio, un’assegnazione che dopo circa tre anni di attività è pronta finalmente ad arrivare.